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Antiriciclaggio e cessioni di azienda

Diritto societario Studio notarile | 3 Aprile 2019 | Guido De Rosa

 

Sin dai primi anni ’90 il parlamento ha affidato ai Notai il compito di ricevere atti di cessione di azienda e di ramo d’azienda. Oggi una proposta di legge potrebbe mettere in discussione il ruolo del notaio.  Per fare una valutazione seria e non ideologica, occorre valutare i pro e i contro della competenza notarile in questa materia.

Cos’è una cessione di azienda?

L’azienda  è il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio di un’attività economica (art. 2555 c.c.). Si tratta, in poche parole, di un bar, un ristorante, un negozio, un’attività produttiva di qualsiasi genere.

L’azienda è in concreto esercitata attraverso autorizzazioni, permessi e licenze, che oggi per lo più sono ottenute rendendo delle autodichiarazione allo Sportello Unico delle Attività Produttive (c.d. “SUAP”).

Quando il titolare dell’azienda (che può essere un imprenditore individuale o una società) intende trasferirla a un terzo, si parla di cessione di azienda.

Se oggetto di cessione non è l’intera attività, ma solo una branch, o una sede/unità produttiva locale, si parla più precisamente di cessione di ramo di azienda (ciò vuol dire che gli altri “rami” non ceduti restano in capo al venditore).

Dal punto di vista fiscale, le cessioni di azienda sono sottoposte a imposta di registro proporzionale pari al 3% del prezzo dichiarato, e a imposte fisse per l’iscrizione presso il Registro delle Imprese del trasferimento.

Qual è il ruolo del notaio nelle cessioni di azienda?

La legge ha introdotto, sin dal 1993, la necessità che le cessioni di azienda siano ricevute con atto pubblico o scrittura privata autenticata, e depositate nel registro delle imprese.

Ciò significa che lo Stato richiede un duplice controllo: quello affidato al notaio e quello formale, affidato al Registro delle Imprese.

Il notaio svolge una serie di compiti fondamentali anche in quest’ambito contrattuale:

  • svolge un ruolo terzo e imparziale
  • verifica l’identità di acquirente e venditore
  • verifica la titolarità formale (in camera di commercio) dell’azienda in capo al venditore
  • garantisce che il contratto sia conforme alla legge, sotto la propria responsabilità
  • verifica il prezzo e le modalità di pagamento
  • accerta tutti gli aspetti fiscali e tributari connessi, e opera quale sostituto di imposta (assumendo la responsabilità della corretta liquidazione delle tasse anche verso l’Agenzia delle Entrate)
  • opera i controlli antiriciclaggio previsti dalla legge
  • attribuisce pubblica fede al documento e a ciò che si dichiara avvenuto in sua presenza
  • conserva gli originali dell’atto, garantendone per sempre la reperibilità e la riproducibilità.

Le cessioni di azienda possono essere atti anche molto complessi, che richiedono l’esperienza e la garanzia che solo la figura del notaio, esperto di diritto societario e al contempo pubblico ufficiale, può offrire.

Ciò senza voler affatto sminuire l’importanza della assistenza degli amici avvocati e commercialisti che, in questo e in altri temi, hanno ruoli altrettanto fondamentali. I primi, ad esempio, nella verifica degli aspetti contabili e fiscali dell’operazione, i secondi, ad esempio, nel cucire l’accordo tra le parti e nell’ausilio alla formulazione delle clausole contrattuali in base alle esigenze concrete delle parti.

Notai e antiriciclaggio

Un indice dell’importanza pubblica del lavoro dei notai su questo tema deriva dal fatto che i notai, solo nell’anno 2018, hanno effettuato 4345 segnalazioni di operazioni sospette alla Guardia di Finanza, contro le 319 dei commercialisti e le 81 degli avvocati.

(fonte

http://uif.bancaditalia.it/pubblicazioni/quaderni/2018/quaderni-2-2018/Quaderno_II_2018.pdf)

E’ ben noto il rischio di infiltrazioni della malavita nel tessuto imprenditoriale del nostro paese, e le segnalazioni c.d. antiricilaggio sono l’espressione di questo principio: non accettiamo che i contratti relativi alle imprese siano occasioni per riciclare denaro proveniente da attività illecite, non vogliamo che le mafie si impossessino dei nostri esercizi commerciali.

I notai sono in prima linea nel contrastare questi fenomeni, e i numeri dimostrano che questo compito è fortemente sentito e portato a termine.

La ricerca della soluzione più conveniente

Il notaio ha, infine, il compito professionale di suggerire al cliente la soluzione più utile e vantaggiosa, anche sotto il profilo fiscale.

Il notaio ha il compito di riscuotere le imposte a nome dello Stato, ma a volte si dimentica che uno dei nostri doveri professionali è quello di cercare di trovare la soluzione che comporti il migliore risparmio fiscale.

In molti casi il costo del lavoro del notaio è ampiamente ripagato dal risparmio che un’attenta consulenza sugli aspetti giuridici e fiscali può fornire.

Conclusioni: pro e contro

Mantenere l’obbligo di intervento notarile negli atti di cessione d’azienda comporta certamente più benefici che costi.

Con riferimento a questi ultimi, inoltre, l’abrogazione delle tariffe ha introdotto un regime di libera concorrenza tra i notai, e pertanto non sussiste alcuna esigenza di ulteriore “liberalizzazione”.

Tornando ai benefici: antiriciclaggio e lotta all’evasione, anzitutto. Sicurezza e legalità sono valori ai quali non credo si possa dare un corrispettivo economico.

Ma anche a prescindere da questi aspetti “pubblicistici”, avanzano molte ragioni: la tutela dell’acquirente, i controlli che effettua il notaio, e soprattutto il ruolo terzo e imparziale che è affidato al pubblico ufficiale sono una garanzia che genera affidamento nel sistema. Affidamento nel sistema vuol dire maggiori possibilità di investimento da parte di investitori stranieri, e quindi incremento della ricchezza collettiva.

Un esempio? Il notaio è l’unico professionista che ha il divieto di ricevere atti contrari alla legge: è il nostro ruolo garantire la validità del contratto che autentichiamo. I nostri atti sono soggetti a controlli rigorosissimi da parte del ministero di giustizia, con cadenza biennale.

Anche  grazie ai notai e ai loro controlli siamo la ventitreesima nazione più efficiente al mondo nel settore immobiliare, e eccelliamo anche nella costituzione di società, con un punteggio di 89,50 su 100.

(fonte: http://www.doingbusiness.org/en/data/exploreeconomies/italy)

Per queste ragioni, invitiamo chi ci legge a ragionare con attenzione prima di cedere alla facile equazione tra la (pretesa) semplificazione e il miglioramento o il progresso.

E speriamo che il ruolo del notaio venga compreso e valorizzato anche dalla politica: oggi più di ieri occorre investire nella certezza e nella professionalità.


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